Nell’ottobre del 1945, pochi mesi dopo la fine del conflitto bellico, per iniziativa di dieci Dirigenti Fondatori, si costituisce il “Sindacato Dirigenti delle Aziende Industriali della Provincia di Treviso”.

La costituzione del Sindacato di Treviso segue di un anno quella dell’Associazione dei Dirigenti delle Aziende Industriali a livello nazionale (3 dicembre 1944), secondo un processo parallelo avviatosi nel mondo degli altri lavoratori dipendenti e dell’imprenditoria, che aveva già visto la nascita del Sindacato Confederale e della Confindustria.

Nel 1946 la nuova Associazione si trasforma nella FNDAI (Federazione Nazionale Dirigenti Aziende Industriali), che con altre federazioni dirigenziali (commercio, agricoltura, credito, ecc.) costituisce la CIDA (Confederazione Italiana Dirigenti d’Azienda).

L’EVOLUZIONE DEL SINDACATO ATTRAVERSO I SUOI PRESIDENTI.

1945-1955: Presidenza FRANCESCO DE FANT

Il primo presidente è  l’ingegner Francesco De Fant, che guida il Sindacato con un Consiglio Direttivo di sei membri e due revisori dei conti.

In questi anni il numero degli iscritti è ancora limitato a poche decine. Pochi sono anche i dirigenti industriali nel totale e per diverse ragioni:

  • l’aspetto ancora prevalentemente agricolo dell’economia trevigiana;
  • le caratteristiche culturali dell’imprenditoria di prima generazione, che ancora non recepisce la necessità di dialogare;
  • il carattere piuttosto elitario del Sindacato che consente l’accesso solo a particolari figure professionali dotate di notevole prestigio.

In questi anni in Italia si sviluppa la tematica della previdenza dei dirigenti, resa obbligatoria, come per tutte le altre categorie di lavoratori, dal 1937 e che si concretizza nel 1953 con la costituzione dell’INPDAI (Istituto Nazionale di Previdenza dei Dirigenti delle Aziende Industriali), ente di diritto pubblico.

1956-1965: Presidenza PALATINI LEOPOLDO

Gli iscritti al Sindacato salgono a circa un centinaio e il Consiglio Direttivo viene portato da 6 a 7 consiglieri.

L’economia trevigiana risente ancora della crisi occupazionale culminata nel 1954, i cui effetti investono pesantemente il settore tessile.

D’altro canto, grazie anche alla legge 653 del 1957, a favore delle aree depresse del centro-nord, prende il via la trasformazione industriale di gran parte della provincia di Treviso.

1966-1985: Presidenza IVO FURLAN

Questo periodo è stato il più complesso dal punto di vista politico, economico e sindacale.

Nel 1966 gli iscritti all’Associazione salgono a 120, ma il numero è comunque nettamente inferiore agli iscritti delle altre province venete.

Sta per essere realizzata l’unione di tutti i Sindacati dei dirigenti del Veneto con la costituzione dell’U.R.V.S.D.A.I. (Unione Regionale Veneta Sindacati Dirigenti di Aziende Industriali).

Gli anni Sessanta si concludono, da una parte con la minaccia dell’allora Presidente del Consiglio Leone di far confluire l’INPDAI nell’INPS, dall’altra con la prospettiva della revisione previdenziale.

I primi anni Settanta risentono degli effetti dell'”autunno caldo” del 1969 e delle nuove relazioni industriali definite dalla legge 300 del 1970 (Statuto dei Lavoratori). I dirigenti d’azienda si trovano così al centro di una situazione conflittuale di difficile gestione e con un grande carico di responsabilità: conciliare le due parti, lavoratori e imprenditoria, in tensione tra loro.

Nel 1977 fa nuovamente discutere il progetto di riforma del Sistema Pensionistico predisposto dal Ministro del Lavoro Scotti, che prevede l’unificazione nell’INPS di tutti i sistemi previdenziali esistenti, compreso quindi l’INPDAI. Trattandosi di un peggioramento inaccettabile per i dirigenti industriali, la FNDAI indice uno sciopero per i giorni 26 e 27 ottobre 1978; sciopero che è revocato grazie all’apertura al dialogo da parte delle forze politiche.

Nel 1978 la riforma sanitaria scioglie le mutue (e dunque anche il Fondo per l’Assistenza Sanitaria Dirigenti Aziende Industriali – FASDAI, costituito nel 1954) e costituisce il Servizio Sanitario Nazionale; nel 1979 in forma unilaterale, la FNDAI costituisce il FASI, che diverrà operativo il 1° gennaio 1980.

Nel 1982 gli iscritti al sindacato di Treviso salgono a 282.

Nei primi anni Ottanta l’economia nazionale segna il passo e anche quella trevigiana, con un disavanzo dei conti pubblici crescente e una disoccupazione pari al 10% della forza lavoro.

Il 1983, in particolare, si rivela un anno critico per i dirigenti industriali, a causa sia delle incerte prospettive per l’immediato futuro relative alla previdenza e all’assistenza sanitaria, sia per le lotte a difesa del trattamento economico.

La trattativa tra FNDAI e Confindustria incontra non poche difficoltà, ma l’accordo viene comunque concluso il 26 luglio 1984.

Nel 1985 il Governo manifesta nuovamente l’intenzione di assorbire l’INPDAI nell’INPS. La dirigenza italiana indice uno sciopero, per la prima volta, il 2 dicembre 1985.

L’anno seguente il Ministro del Lavoro assicura l’effettiva autonomia dell’INPDAI e ne aggiorna i massimali.

Questi anni non rappresentano un periodo felice per il Sindacato di Treviso e per il suo Presidente Ivo Furlan e i colleghi più anziani ricordano con rimpianto la sua figura di uomo e l’attività svolta con dedizione ed amore a favore dell’Associazione.

1986-1994: Presidenza ADRIANO CAPPELLARI

Il 1986 è un anno positivo per l’economia italiana e locale. L’incremento della produzione industriale nazionale arriva al 2,7% e quello del Veneto al 5,2%; si creano 120.000 nuovi posti di lavoro, di cui 60.000 nel Veneto.

Questo scenario vede il rinnovo del contratto di categoria per il biennio 86-87. Le richieste della dirigenza italiana si concentrano su tre punti:

  • rivalutazione del trattamento economico e riconoscimento dello status dirigenziale;
  • sostegno da parte delle aziende all’autonomia gestionale della previdenza e rafforzamento dell’INPDAI;
  • istituzione di una previdenza integrativa basata sul FIPDAI (Fondo Integrativo di Previdenza Dirigenti Aziende Industriali).

Contrariamente alle aspettative, il rinnovo del contratto è piuttosto deludente.

Ma il 1987 è anche l’anno del rinnovo dello Statuto di FNDAI, con molte modifiche dell’ordinamento strutturale e del potere degli organi federali, prevedendo invece maggior democrazia e rappresentatività degli organi territoriali; si introducono altresì regole deontologiche e di comportamento.

Nello stesso anno va ricordato il 1° Congresso Nazionale, l’avvenimento più significativo nel percorso di rinnovamento della categoria.

Il 1988 continua a beneficiare della congiuntura economica positiva, presente soprattutto nella nostra provincia. Gli iscritti all’Associazione salgono a 339.

Anche il 1989 è un anno nel complesso positivo, con ulteriori incrementi nella produzione industriale. Non mancano tuttavia i segnali di crisi (il calzaturiero nel montebellunese, ad esempio, o nuovamente il tessile, che perde competitività nei mercati mondiali) introdotti dall’integrazione globale dei mercati.

Gli anni Ottanta sono anche gli anni della nascita della Previdenza integrativa a capitalizzazione: sono istituiti i fondi PREVINDAI (con Confindustria) e PREVINDAPI (con Confapi).

L’attività dell’Associazione continua con accresciuto fervore, grazie anche al numero degli iscritti, salito a 441.

Nei primi anni Novanta si registra una grave crisi occupazionale, che si estende anche alla dirigenza industriale: si tratta di un fenomeno che sino ad allora non aveva investito in modo così pesante la categoria; nel 1992 sono 5000 i dirigenti industriali che perdono o stanno per perdere il lavoro.

Nel Veneto i sei sindacati territoriali gestiscono insieme i progetti per far fronte ai problemi occupazionali dei dirigenti. Anche il contenzioso dirigenti-aziende cresce: a Treviso, a fronte di una media annuale di 5 collegi arbitrali, nel 1992 si arriva a 13.

Si percepisce sempre di più l’importanza della formazione continua della categoria per far fronte ai mutamenti nella professione e alle trasformazioni del mercato.

Per questo motivo l’Associazione entra a far parte del “Consorzio Formazione Industriali Treviso” a cui partecipano anche: UnindustriaTreviso, l’Ordine dei Dottori Commercialisti, il Collegio degli Ingegneri, l’Associazione dei Consulenti del Lavoro e il Collegio dei Ragionieri Commercialisti.

Negli anni 1993 e 1994 si assiste a continue variazioni degli assetti societari delle aziende, che comportano ristrutturazioni, cambiamenti di proprietà, richieste di concordato e fallimenti. Questa situazione comporta risvolti negativi anche per i dirigenti, soprattutto a livello occupazionale.

Mentre da una parte alcune situazioni si risolvono ricorrendo al pensionamento, dall’altra si presentano alcune opportunità di ricollocazione.

Nel dicembre 1994 avviene la privatizzazione dell’INPDAI, mentre esattamente un anno dopo il Consiglio di Amministrazione dell’INPDAI delibera di ricuperare lo stato giuridico di diritto pubblico.

Tutti i fatti descritti hanno coinvolto la Presidenza dell’Associazione di Treviso, che di volta in volta ha dovuto effettuare un’opera di mediazione tra i dirigenti del territorio e la Federazione, per sensibilizzare quest’ultima alle problematiche locali del sindacato.

Adriano Cappellari ha ricoperto o ricopre i seguenti incarichi:

  • Consigliere nazionale Federmanager
  • Tesoriere nazionale per il triennio 1998-2001
  • Presidente FASI dal 2003 al 2008.

1995-2003: Presidenza GIANCARLO LOCATELLI

Il periodo 1995-2003 è stato contraddistinto da una fase espansiva e quindi da una fase recessiva, che vede il Nord-Est ancora in testa, ma questa volta in negativo. Gli ultimi anni sono stati segnati dagli avvenimenti dell’11 settembre 2001, che hanno creato incertezza nell’economia mondiale e nazionale, oltre che in quella regionale, fortemente penalizzata anche da una forte concorrenza dei paesi del Sud-Est Asiatico.

La vita dell’Associazione di Treviso poi, ha seguito le vicende della Federazione, tanto nei fatti positivi, che in quelli negativi.

Nel 1995 l’IDI (Istituto Dirigenti Italiani), costituito nel 1973 dall’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali), diventa ente nazionale in gestione comune tra la FNDAI e CONFAPI allo scopo di erogare servizi formativi ai dirigenti delle piccole e medie aziende.

Seguendo la stessa linea, nel 1996 FNDAI e Confindustria danno vita alla Fondazione Giuseppe Taliercio per lo sviluppo della cultura e la formazione manageriale, che nel 2002 cambierà denominazione, divenendo “Fondirigenti Taliercio”.

Nel 1996 si celebra a Treviso il 50° anniversario della nostra Associazione, con la partecipazione di molti soci e di importanti relatori per discutere del tema “50 anni di management a Treviso – rivoluzione industriale, ruolo professionale e ruoli critici -“.

Nel 2000 “FNDAI” diventa “FEDERMANAGER” e nel 2003 si concretizza la confluenza dell’INPDAI nell’INPS.

Come detto, a livello locale, l’insediamento di Locatelli alla Presidenza avviene in un momento positivo della nostra economia; nel Veneto la produzione industriale del 1995 fa registrare un +8% rispetto al 1994, mentre a Treviso l’incremento è del 7,2%. La presenza dei dirigenti nelle imprese della provincia di Treviso si mantiene a livelli costanti: alle uscite per pensionamento o per altre ragioni è corrisposto un uguale aumento di nuove nomine. Anche le situazioni di conflittualità tra dirigenti ed aziende si mantengono nei limiti fisiologici.

Gli iscritti all’Associazione risultano essere 590.

I primi anni del 2000, che sono quelli che tutti noi abbiamo vissuto, contraddistinti dal terrorismo internazionale, dall’andamento negativo delle Borse, dalla globalizzazione, da crack finanziari, da una “moneta forte”, l’Euro, ebbero influenza anche sulla realtà locale: il livello dell’occupazione registrò un generale rallentamento, con drastici ridimensionamenti di alcune realtà produttive e il trasferimento di alcuni settori di attività verso i Paesi il cui costo del lavoro consentiva ancora delle economie sui costi dei prodotti. Anche le posizioni dirigenziali subirono una pesante riduzione.

L’Associazione, consapevole dell’importanza della professionalità del dirigente, con Giancarlo Locatelli, che allora era anche Presidente di CIDA Veneto dal 1998, ha continuato a svolgere la sua attività, avendo particolare riguardo alla formazione dei dirigenti, promuovendo convegni, seminari, incontri, allo scopo di mantenere o accrescere la loro cultura.

Mentre nelle grandi aziende, ahimè, in via di estinzione, esisteva un’attività interna di formazione e più in generale di adeguamento delle conoscenze del mondo esterno, nelle piccole e medie imprese questo non avveniva, se non in rari casi, e deve essere il dirigente a provvedervi autonomamente.

Nel Nord-Est, fatto per lo più di medie e piccole imprese, si deve provvedere da soli e quindi il ruolo dell’Associazione in questo settore è sentito come molto importante.

Nel 2003 gli iscritti sono 872 dei quali 462 in servizio e 410 in pensione.

Giancarlo Locatelli ebbe i seguenti incarichi:

  • Consigliere nazionale Federmanager dal 1998
  • Presidente di CIDA Veneto dal 1998.

2004 Presidenza DANIELA FRACAS

Nelle elezioni del Consiglio Direttivo dell’Associazione venne eletta ad unanimità la collega Daniela. Per la prima volta la nostra Associazione si è data come responsabile una donna e questo avvenimento venne considerato da tutti come un “nuovo corso” dell’Associazione di Treviso e anche una novità per l’intera Federazione.

Daniela Fracas, allora 42enne, era dirigente dal 1995 presso la Pan Crystal S.p.A. di Montebelluna, come direttore amministrazione e finanza. Sposata e madre di una figlia, allora di 6 anni.

Purtroppo, in data 19 ottobre 2004 la nuova presidente è costretta a rassegnare le dimissioni, perché l’azienda per cui lavorava era stata incorporata nella società ISA SpA, che applicava ai propri dirigenti il Contratto Dirigenti “Aziende del Terziario e Servizi” quindi incompatibile con il contratto dei Dirigenti Imprese Industriali.

Il Presidente Fracas non solo era stata la prima donna a ricoprire tale carica, ma era anche una dirigente in servizio, anche questa una novità dopo i molti presidenti provenienti dal gruppo dei colleghi in pensione. Al momento della sua uscita le venne richiesto di illustrare i principali problemi incontrati nello svolgimento del suo ruolo in Associazione. Tra questi vennero segnalati quelli dovuti alla distanza della sede del proprio lavoro con la sede dell’Associazione; i molteplici impegni a livello nazionale; il tenersi costantemente aggiornati su argomenti e temi di lavoro sia di carattere associativo o che possono essere di interesse dei singoli soci, la mancanza di tempo fisico a disposizione per meglio conoscere e valutare le attività svolte in sede e le persone che compongono lo staff; il poter contare solo su un ridotto numero di persone presenti in sede; l’ impegno quotidiano e costante cui è sottoposto un dirigente in servizio, specie ” di questi tempi”.

Nonostante queste difficoltà, il Consiglio Direttivo ritiene che sia comunque indispensabile che i rappresentanti del Consiglio stesso e possibilmente i Presidenti siano dirigenti in servizio, portatori di nuove idee e suggeritori di attività e tematiche attuali di interesse per la categoria e che possano creare eventuali nuovi interessi associativi. Da allora, le nomine alla Presidenza sono state orientate verso i dirigenti in servizio.

2005-2006 Presidenza ENZO ZANCHETTA

Dirigente in servizio presso la Guardi SPA del Gruppo Armani.

E’ stato eletto dal Consiglio Direttivo il 14 gennaio 2005.

Nello stesso anno, a livello nazionale, si è costituito il Coordinamento Nazionale del Gruppo Giovani Dirigenti, che opera su quattro direttrici: la COMPETIVITA’, i SERVIZI dell’ ASSOCIAZIONE, la FORMAZIONE e la COMUNICAZIONE, quest’ ultima avente come referente la collega Paola Zovatto di Treviso.

Nell’ambito dell’Associazione di Treviso è stato costituito il “Gruppo Pensionati”, avente come coordinatore il consigliere Alfio Corrocher. In questo modo si è preso atto formalmente che i dirigenti pensionati costituiscono più del 50% degli iscritti all’ Associazione. Come appeal di gruppo si è operato in tre direzioni: la prima motivazionale, cogliere cioè gli umori dei colleghi pensionati iscritti e le loro necessità; la seconda si è sviluppata attraverso l’organizzazione di viaggi e visite a ditte di particolare interesse tecnico e la terza di dare alla rivista Dirigenti Nord-Est anche dei contenuti riguardanti in particolare i colleghi in pensione.

Nel 2005 nella nostra provincia è continuata la contrazione del numero delle imprese del settore manifatturiero, con una contrapposta crescita nell’edilizia, nel commercio e nei servizi. La produzione su base annua è ritornata al +1%, con una crescita del 2,8% per le medie imprese. L’ export dei macchinari industriali è cresciuto del 5,3%, mentre quello dei mobili registra un calo del 3,1%. Per il settore moda l’export delle calzature sportive cresce del 3% e così pure l’abbigliamento, con un incremento delle vendite all’ estero del 7,6%.

Il tasso di disoccupazione si è mantenuto al 4,1%, come nel 2004.

Il numero degli iscritti alla nostra associazione è di 758 (nuovi iscritti 48: 41 in servizio e 7 in pensione).

Nel 2006 la produzione industriale è cresciuta del 4,9% su base annua. Il fatturato dell’industria manifatturiera nello stesso periodo è salito del 6,4%, alimentato sia dalla domanda estera, che dalla ripresa dei consumi interni. Le medie imprese si confermano essere la componente trainante dell’economia trevigiana, registrando un incremento del fatturato del 9,1%. L’ export ritorna a conoscere una variazione ampiamente positiva (+7,2%) con performance rilevanti nei mercati europei più evoluti.

Il tasso di disoccupazione scende dal 4,1 al 3,5%. Si attenua persino la storica contrazione del numero delle imprese manifatturiere: nel 2005 se ne perdevano 243, nel 2006 101.

Nell’anno 2006 (al 31/12) il numero degli iscritti è di 768: 321 in servizio e 447 in pensione.

Il Presidente si dimette, per dedicare completamente la sua attività all’azienda Guardi S.p.A. di cui era direttore.

Nel 2007 viene eletto coordinatore del Comitato di Lavoro per lo Sviluppo Produttivo/Occupazionale dell’ ACRIB Associazione Calzaturifici Riviera del Brenta.

2006 Presidenza GIAN MARIO BOZZO

Viene eletto Presidente dal nuovo Consiglio Direttivo l’11 dicembre 2006.

Ingegnere, laureato nel 1970, dal 1972 opera principalmente nel settore petrolifero, dove ha maturato significative esperienze in Norvegia, Inghilterra, Kazakistan, Cina e Libia. Dal 1980 al 2000 è stato membro di comitati di esperti per diverse Direzioni Generali della Commissione Europea su tematiche energetiche e ambientali. Come professore a contratto ha insegnato nelle Facoltà di Ingegneria delle Università di Bologna e di Padova. Dal 2006 opera come consulente.

Ha le caratteristiche di dirigente in servizio, ma anche la libertà di poter dedicare alla Associazione il tempo necessario.

Dimostra di avere una particolare attitudine nello sviluppo delle pubbliche relazioni: con lui si attiva una collaborazione più profonda con Unindustria Treviso e questo permette a Federmanager Treviso di svolgere l’Assemblea Generale a Palazzo Giacomelli il 13 aprile 2007, con  il contributo di numerosi sponsor, quando la nostra Associazione si trovava in una situazione finanziaria non facile per gli effetti della causa persa per il viaggio in Patagonia, per la sostanziale stabilità del numero degli iscritti e per l’incremento dei costi. Tanto è vero che in quella occasione viene richiesto ai soci un contributo straordinario di 20,00 Euro.

Nella stessa Assemblea Generale venne tenuta una tavola rotonda dal titolo abbastanza premonitore per gli anni futuri: “Prepararsi all’imprevedibile”, anche se in quel momento si tendeva a comprendere i mutamenti e le tendenze dell’ economia e dei mercati, più che gli aspetti finanziari.

Il 2007 sarà ancora l’ultimo anno nel quale il sistema economico trevigiano è stato protagonista di una crescita che ha toccato l’apice nel mese di giugno, con un +5% e ha chiuso l’anno al +2%, con una crescita del commercio estero del +4,6%. Gli ultimi mesi del 2007 concludono un ciclo di crescita iniziato nel 2005 e durato tre anni.

Questi dati porterebbero a ribadire la forza trainante del manifatturiero della provincia: ma ci sono due fronti di criticità a livello globale: una inquietante dinamica inflattiva, effetto della crescente domanda di materie prime (energetici e prodotti alimentari su tutte), che sta impattando sui costi industriali delle imprese e sul potere di acquisto dei consumatori. L’altra, la clamorosa crisi finanziaria originata dalle ” scommesse ” sui mutui subprime, che sta generando una stretta creditizia, anche in Europa, a tutto svantaggio degli investimenti, oltre che delle famiglie che pagano un mutuo.

Per l’andamento della produzione e dell’occupazione, per gli anni a venire si creano numerose incertezze.

Nell’anno il numero dei dirigenti iscritti (al 31 dicembre) è di 768, dei quali 326 in servizio e 442 in pensione.

A causa di nuovi impegni di lavoro, a giugno 2007 Gian Mario Bozzo rassegna le dimissioni.

2007-2013 Presidenza ANGELO DE SIMOI

In data 3/07/2007 il Consiglio Direttivo nomina Presidente Angelo De Simoi, già Vice Presidente e Consigliere Nazionale di Federmanager.

Nato a Feltre (BL) nel 1954, laureato e Master CUOA in Organizzazione Aziendale 1982/1983, dirigente d’azienda dal 1987, è stato per due mandati (2002-2007) Presidente AMC -Associazione Master CUOA-. Dal 2003 al 2006 è stato Consigliere della Confederazione tra le Associazioni alunni delle principali business schools italiane (Bocconi, Cuoa, Luiss, Politecnico Milano, Profingest Bologna, Mibers Trieste). E’ stato co-ideatore e alla sua fondazione, nel 2007, Consigliere, dell’Albo Italiano MBA (Master Business Administration), poi diventato AIMBA(Associazione Italiana degli MBAs o Academy of Italian MBAs www.aimba.it). Nel biennio 1988-89 è stato Consigliere Nazionale dell’Associazione di Management degli Approvvigionamenti (ADACI) e per diversi mandati Consigliere Triveneto (dal 1984 al 2000). Nella sua città natale è stato presidente di un’associazione culturale Onlus, dal 2000 al 2003. E’ Direttore Logistica e Pianificazione della Giorgio Fedon & Figli S.p.A. Ha ricoperto incarichi commerciali e logistici in società multinazionali e medie imprese italiane. Dal 1987 ha iniziato ad analizzare il mercato cinese prestando attenzione alle differenze sociali, economiche e culturali che caratterizzano la Cina rispetto all’ Europa, al fine di poter raggiungere una migliore efficienza nella gestione dei rapporti commerciali e nelle politiche di acquisto con le imprese cinesi. E’ Consigliere di amministrazione di una società cinese a totale capitale estero e Consigliere della Fedon Far East Ltd di Hong Kong.

Fin dal momento del suo incarico di Presidente si è fortemente adoperato nello sviluppo dell’Associazione, arrivando all’Assemblea straordinaria degli Associati, del 18 aprile 2008, con la delibera di aggregazione di Federmanager Treviso con Federmanager Belluno.

Nella stessa Assemblea veniva approvato lo Statuto FEDERMANAGER TREVISO-BELLUNO. Tra l’altro, il nuovo Statuto ha previsto che il numero di mandati consecutivi in cui un Presidente può essere rieletto scenda da tre a due.

Con tale aggregazione i dirigenti di azienda complessivamente presenti nelle due province, alla fine del 2007, ammontavano a 2167 (1344 in servizio e 823 in pensione) rappresentando un ampio bacino per future azioni di proselitismo verso la nostra Associazione.



2013-2018 Presidenza MARZIO BOSCARIOL

In data 25/03/2013 il Consiglio Direttivo nomina Presidente Marzio Boscariol.

Nato a Vittorio Veneto il 23/10/1967, laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Brescia  Attualmente è il Labour & HR Administration mgr – Direzione Risorse Umane – di OTB Spa, l’Holding controlla / coordina il Gruppo Diesel, Staff International e Marni. Componente della Commissione Relazioni Industriali  di SMI – Sistema Moda Italia.

Dal 1995 al 2011 ha svolto l’attività professionale presso Unindustria Treviso, Coordinamento Risorse Umane/Previdenza e Normativa Lavoro – Area Relazioni Industriali.  Su incarico di CONFINDUSTRIA e ANCI – Associazione nazionale calzaturifici italiani- nel 2006 ha definito con la Direzione generale dell’INAIL orientamento classificatorio per le aziende di calzature. Su incarico della CONFINDUSTRIA Veneto unitamente ad altre Associazioni regionali (Artigiani e Consulenti del lavoro) nel 2007 ho contribuito alla definizione di un protocollo con le Direzioni regionali del Ministero del lavoro, Inps ed Inail in merito alla semplificazione nella tenuta dei registi obbligatori – primo protocollo in Italia in tale ambito. In rappresentanza di UNINDUSTRIA Treviso ha ricoperto il ruolo di: – Vice Presidente del Comitato Provinciale Inps di Treviso; – membro della Commissione Provinciale del Lavoro di Treviso; – membro Sottocommissione provinciale mobilità e collocamento obbligatorio di Treviso; – componente del Comitato Consultivo Provinciale Inail di Treviso; – componente della “Sottocommissione di certificazione dei contratti di lavoro” presso l’Associazione  in convenzione con il Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”. In rappresentanza di CONFINDUSTRIA Veneto, è stato componente del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione SOLIDARIETA’ VENETO. Sino al 2011, componente di gruppi di lavoro ristretti, per i problemi del lavoro e previdenza, di CONFINDUSTRIA; componente gruppo di lavoro previdenza di CONFINDUSTRIA Veneto e membro del Coordinamento triveneto degli Uffici Sindacale/previdenziale delle associazioni datoriali; caporedattore della comunicazione istituzionale/tecnica in materia di lavoro e previdenza del Notiziario informatico (NEI) rivolto prevalentemente alle Associazioni industriali di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trento e Bolzano.

Estensore  di “Guide pratiche” in tema di:- Agenti e rappresentanti di commercio; – Dirigenti di Aziende Industriali; – procedura di mobilità; – C.I.G. Ordinaria; – lavoro a tempo parziale; – orario di lavoro; –  pensioni; – sanzioni disciplinari; – contratto di lavoro a tempo determinato; – violazioni contributive: le sanzioni applicabili; –  ispezioni e controlli in azienda: poteri e limiti degli organi ispettivi; – danno biologico; – infortunio in itinere; –  trasferimento di azienda.

Relatore in incontri di approfondimento e studio rivolti ad aziende, direttori del personale, consulenti del lavoro, avvocati e commercialisti.