Nella seduta di ieri della Camera dei Deputati è stato definitivamente approvato il testo del d.d.l. di conversione in legge del Decreto “Milleproroghe” (D.L. 29 dicembre 2011 n. 216), su cui il Governo ha posto la fiducia.
Come noto, per quanto di interesse della Categoria, nelle precedenti fasi di esame parlamentare del provvedimento, Federmanager è intervenuta presentando apposite proposte di emendamento per estendere le ipotesi di esenzione dagli effetti della riforma previdenziale recentemente introdotta dal Decreto Monti, almeno in favore dei lavoratori cosiddetti “esodati”, cioè quei lavoratori che hanno sottoscritto un accordo di risoluzione del rapporto di lavoro con l’azienda entro il 31 dicembre 2011.
Un primo risultato, anche se non pienamente soddisfacente, è stato raggiunto con l’esclusione dei lavoratori il cui rapporto di lavoro sia stato risolto entro il 31 dicembre 2011, in ragione di accordi di risoluzione individuale o collettivi, in possesso dei requisiti pensionistici che, in base alla previgente disciplina previdenziale, avrebbero comportato la decorrenza del trattamento entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del Decreto Monti.
Tale disposizione, tuttavia, lascia ancora troppi lavoratori/dirigenti privi di salvaguardia, in quanto vengono esclusi dal beneficio coloro che nell’accordo di risoluzione sottoscritto con data certa entro il 31/12/2011 abbiano previsto la cessazione effettiva del rapporto di lavoro successivamente a tale data, oltre a tutti lavoratori licenziati per atto unilaterale delle aziende prima di quella data.
Inoltre, si sarebbe dovuto evitare il riferimento alla decorrenza del trattamento pensionistico, anziché alla maturazione del diritto alla pensione, nel periodo di salvaguardia di 24 mesi successivi alla entrata in vigore del Decreto Monti, in quanto penalizzante per l’applicazione del precedente sistema delle “finestre” di uscita.
Peraltro, proprio nell’ambito del dibattito parlamentare sul d.d.l. di conversione in legge del Decreto “Milleproroghe”, il Governo ha riconosciuto la necessità di dare risposta alle problematiche sociali poste, accogliendo un Ordine del giorno con cui si impegna a rivedere le questioni previdenziali in un prossimo provvedimento allo studio in materia di ammortizzatori sociali.
Da parte nostra, continueremo ad operare a livello politico e parlamentare per ottenere le modifiche normative necessarie a far allargare, per quanto più possibile, la platea dei “salvaguardati”, anche se ci sono oggettivi vincoli di copertura finanziaria oltre i quali sembra molto difficile poter andare.
Su questo aspetto, in un incontro odierno avuto dalla Presidenza e dalla Direzione federali con il Vice Ministro del Lavoro, Prof. Michel Martone, si è avuta conferma che è stato costituito un apposito Gruppo di lavoro composto da tecnici dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, con il compito di vagliare l’impegno finanziario necessario per intervenire su queste tematiche.
Con l’occasione, inoltre, è stata chiesta l’attivazione di un Tavolo di concertazione sulle problematiche della Dirigenza tra Governo e Parti Sociali (Organizzazioni di rappresentanza del management e Organizzazioni datoriali), in cui avviare una riflessione comune sui temi dello sviluppo di managerialità nelle imprese e a sostegno della competitività del sistema produttivo.
Il Vice Ministro del Lavoro ha espresso la propria disponibilità a farsi promotore dell’iniziativa, pur avvertendo che, per motivi di opportunità, l’analisi sulle problematiche della dirigenza dovrebbe essere rinviata a conclusione del dibattito sulla riforma del mercato del lavoro.